Nel 1978 IMET, già da diversi anni operante nel settore medicale, era specializzata prevalentemente nella produzione di cotone idrofilo.
Nel 1984, dalla richiesta di un cliente, l’azienda sviluppò una ricerca per trovare un prodotto alternativo agli asciugamani in stoffa. In seguito a molteplici prove, il titolare della IMET, Dettori Gianni, individuò una materia prima di carta a secco, allora prodotta dalla ditta Miralanza (Gruppo Ferruzzi), e cominciò a produrre asciugamani da proporre ai clienti, che iniziarono a testarli in due diversi settori, quello alimentare e quello estetico. Nacque così la carta a secco di IMET.
Oggi IMET produce articoli in carta a secco dedicati all'estetica, ai parrucchieri, al settore Wellness, sanitario, HO.RE.CA ed igiene professionale. Prodotti distribuiti sia in Italia che all’estero.
La carta a secco targata IMET è:
Tra i prodotti in carta a secco offerti da IMET troviamo:
La carta a secco e lo spunlace sono materiali anallergici, morbidi, piacevoli al tatto, molto assorbenti e resistenti, ideali per uso professionale e ovunque sia richiesta igiene, praticità, confort e massima affidabilità quotidiana.
La carta a secco, o più comunemente chiamata “Airlaid”, è un prodotto ottenuto attraverso un’esclusiva tecnologia che durante le fasi del processo produttivo non utilizza l’acqua, come avviene per la produzione di tutti gli altri tipi di carte, bensì l’aria, con evidente vantaggio per l’ambiente.
L’Airlaid è ottenuta partendo dalle fibre lunghe di pura cellulosa, soffiate su tappeti e, attraverso molteplici passaggi fra rulli e forni, che raggiungono una temperatura fino a 200 gradi, le fibre vengono “legate” assieme e rinforzate da resine atossiche. Una tecnologia così unica che conferisce ai prodotti ottenuti caratteristiche peculiari come l’assorbenza (fino a 7 volte il suo peso), l’alta resistenza e la possibilità di essere utilizzata più volte, sia asciutta che bagnata. Inoltre l’Airlaid può essere “goffrata”: alla fine della lavorazione, si può imprimere su di essa un disegno, che può essere diverso a seconda degli usi per cui viene prodotta, come la doppia “SS” e la puntinata per il settore wellness, liscia o “NG” per il settore HO.RE.CA, mantenendo sempre le caratteristiche di morbidezza e di piacevolezza al tatto.
Lo Spunlace (non woven), ovvero Tessuto non Tessuto, nasce da un complesso processo produttivo denominato “Spunlace” o “Hydroentanglement”, in cui si utilizzano sottili getti d’acqua ad alta pressione, che penetrano il velo di fibre distese su di un nastro trasportatore, e rimbalzando su di esso provocano l’aggrovigliamento delle fibre stesse.
I “Tessuti non Tessuti” o “TNT”, possono essere di diverse composizioni fibrose, da quelle esclusivamente sintetiche, come poliestere e polipropilene, alle più naturali come la viscosa, compostabile e biodegradabile. Lo Spunlace è un materiale che si distingue per la sua morbidezza e resistenza, e trova sempre più vasto impiego in molteplici settori, dall’igiene personale e professionale, all’estetica, dal wellness fino al settore medicale.
Dalle bobine jumbo in carta a secco, o spunlace, IMET, attraverso lo svolgimento, il taglio e la piega in macchina, ottiene un prodotto piegato singolarmente in 4, in 8 o a “Z”, nel formato e nel numero dei pezzi richiesti, confezionato a marchio proprio oppure con private label, soddisfacendo le molteplici esigenze e richieste dei clienti.
IMET si occupa della personalizzazione della confezione e dell’imballaggio: confezione con stampa o con flyer interno; imballaggio esterno con cartone anonimo o stampato. Prodotti ideali per centri estetici, parrucchieri, SPA, settori wellness, sanitario, igiene professionale, HO.RE.CA.